Indice delle lezioni

 

La spiritualità come soggetto fa parte del nostro vissuto

Prendere in considerazione la spiritualità come soggetto significa tener presente la possibilità che essa pensi a noi, piuttosto che essere soltanto noi a pensare ad essa. Questo modo di concepirla ci permette di renderci conto meglio dei limiti della nostra libertà: siamo limitati perché per molti aspetti siamo noi ad essere pensati, piuttosto che essere pensanti. Si potrebbe perfino dire che la spiritualità come soggetto pensa anche i nostri pensieri, o che essa ha creato il mondo, è l’origine del mondo, ne è l’essenza. Questo permetterebbe di spiegarci meglio le asimmetrie dell’universo, col vantaggio di non avere a che fare però con un Dio che si reclama onnipotente e buono, senza togliere il male, ma semplicemente con un essere, un oggetto, che è la costituzione dell’essere. In questo senso non risulta poi tanto lontana dal vero l’idea di noi come oggetti del sogno di qualcuno o personaggi del romanzo che qualcuno sta scrivendo, con la differenza che questo qualcuno non ha in mente progetti, né intenzioni, ma è soltanto un oggetto che va per conto proprio, inanimatamente. In mezzo a tutto questo, tutto questo male, noi proviamo a realizzare la nostra micro-soggettività, micro-spiritualità, cioè la spiritualità umana, in contrapposizione a quella universale. In questo senso potrei talvolta risultare ambiguo, nel momento in cui parlerò di spiritualità: ciò che avrò in mente potrà essere la spiritualità umana, quindi quello che nella nostra percezione dovrebbe essere il bene, oppure in altri casi invece la spiritualità universale e quindi il male: dovrà essere il contesto del discorso a rimediare a queste imprecisioni.

Questo modo di concepire la spiritualità coinvolge non solo e non tanto l’idea che di essa ci facciamo, ma soprattutto la pratica, per esempio la meditazione, il silenzio, in cui si tenterà di coltivare perciò, in gran parte, ascolto, coscienza recettiva o, per lo meno, interazione della nostra soggettività con una macro-soggettività impersonale.