Presentazione

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pa’ Forma arcaica di padre.

paddunèddPallottoline di carne per pasta in brodo.

padduòttila Donnola.

pàgghia Paglia. N’ta pagghia mi cuccu (Lett. Nella paglia mi corico) Dormo tranquillo, mi faccio gli affari miei, non mi intrometto, non ne so nulla.

pagghialòra Piccola costruzione adibita a deposito di paglia o fieno.

pagghiazza, pagghiazzuni Strofinaccio da cucina.

pala

  1. Vanga.
  2. Barra con terminazione a spatola per disporre o togliere i pani dal forno.

palanchìnu Piede di porco.

palliàri, palliàrisi Dribblare.

pallunàta

  1. Pallonata.
  2. Fanfaronata, smargiassata.

palòra (Metatesi) Parola.

palumma Colomba.

palummèdda

  1. Panetto a forma di colomba guarnito con un uovo ancora nel guscio, a simboleggiare, spec. nel periodo pasquale, la pace e la risurrezione.
  2. Varietà di tignola che infesta fave e vari altri legumi o cereali.

palummièntu (Dal latino pavimentum, da pavire ‘battere’, dal latino tardo paumentum) Palmento.

palùni Paletta.

pàmpina Foglia.

panaru

  1. Cesta in massima parte formata di canne intrecciate, con sovrastante manico a semicerchio.
  2. Volg. Sedere, culo. Avìri panaru Avere culo, spesso nel senso di essere persona fortunata per natura.

pani Pane. Minti u pani e rienti ca a fami sa risenti Metti il pane a denti e la fame ti si farà sentire. Pani ’i casa Pane fatto in casa oppure prodotto con sistemi equivalenti a quelli casalinghi. Pani cunzatu Pane appena sfornato, condito con uogghiu buonu e origano, o anche ciappiri i pummaroru, formaggio fresco. Manciàri pani scuddàtu Essere smemorato. Èssiri ’n piezz’i pani Essere di carattere buono, disponibile, amichevole.
Attrezzi del fornaio: tiraluci, pala, tirapani, modda, paluni.

pannèdda Stagnola.

panza Pancia. Sculu ’i panza, riluri ’i panza (Lett. Succo di pancia, dolore di pancia) Iron. Preoccupazione inopportuna.

papalèa Residuo della combustione che, per la sua leggerezza, vaga nell’ambiente in cui sia stato acceso un fuoco. A stanza si incìu ri papalèi La stanza si è riempita di questo tipo di residui (che sporcano).

papanzìcu, papazzìcu (papaddzìcu) Tipo di uccello piccolissimo, potrebbe corrispondere alla cinciarella o allo scricciolo.

paparìna Papavero.

Papè Giuseppe.

papèra Visiera.

pàpila Bollicina, gonfiore, vescica.

parànza (Da paru) Mucchio, quantità.

paràri

  1. Parare.
  2. Radunare gli animali dai campi per riportarli al riparo.

parigghi Coetanei. Coincidenti, uguali.

parràri Parlare. A cu parra, Vàttulu? (Lett. Chi parla, Bartolo? Dal catanese Giacomo Di Bartolo, un saggio capace di mutare tutto ciò che diceva in una sentenza. Sembra però che nel tempo e nelle distanze il riferimento abbia assunto significato opposto) Domanda retorica espressa da chi non si sente ascoltato, come dire: Non ha parlato nessuno?

parri Parere, sembrare. Mancu tu mi pari! Non ti riconosco più (esprime sorpresa per comportamenti inaspettati)!

parrìnu Prete. Attònna parrìn’ e ciùscia!

passànnurumàni Dopodomani.

passàri

  1. Passare
  2. ’N passau nenti Non è servito a niente, è stato uno sforzo inutile.

passata

  1. Passata.
  2. Quantità consistente. Na passat’ e lignati Una consistente quantità di botte.
  3. Racconto. Ti cuntu na passata Ti racconto una favola, una bella narrazione.

pàssili Uva passa.

passilùni Fico secco.

pasta Pasta. Nuru comu ’n fil’ i pasta Completamente nudo, come un filo di spaghetti.

pastieri Vulcanetti di pasta di grano riempiti con un impasto a base di uova, carne tritata, prezzemolo, aglio, e cotti al forno.

pastìgghia Castagne seccate.

pastizzu Equivalente della buccatedda, ma di forma circolare, grande circa il doppio o poco più, con riempimento a base di carne, spesso di agnello, e cavolfiori.

pastrateddTipo pasta da cuocere, formata con farina poco amalgamata e ridotta in pezzettini di forma irregolare.

pastùca Pistacchio.

patàcca Topinambùr (Helianthus tuberosus).

patràstru Patrigno.

pàttri

  1. Padre.
  2. Esclamazione di meraviglia. Pattri, Figghiu e Spiritu Santu! In base al tono della voce esprime meraviglia, oppure equivale a “Non sia mai, non sarà mai, neanche per sogno!”.

pàttiri Partire. Pattùtu (Lett. Partito) Detto di vino che sta per diventare aceto, oppure di persona che inizia a dare segni di ubriachezza.

pattrunàli Privato.

pattrùni Padrone. Pattrun’ ’o luòcu ((Lett. Padroni del luogo) Spiriti, fantasmi che hanno dimora in un luogo.

pattuàlli Arance del Portogallo. Fig. volg. testicoli.

pecciasàcchi, perciasàcchi

  1. Varietà di grano.
  2. Bromus, detto anche Forasacco dei campi, a Modica zacanècu.


Bromus o pecciasacchi

pena Pena. Nun ti pigghiàri pena Non preoccuparti, non dubitare. Nascièmu pi birri peni Nasciamo per soffrire. Virri peni Soffrire, oppure incontrare molte difficoltà per portare a termine un lavoro. Bi, a pena chissa è (Ironico) Non è quello il problema.

Peppi, Pippìnu Giuseppe.

peri (Plurale: pieri) Piede. Tronco, pianta. N’ peri ’i ciuriettu Una pianta di cavolfiore. Iri pieri pieri (Lett. Piedi piedi) Andare in giro. Siemu a peri com’ e ciurietti Siamo appiedati, sforniti, senza risorse o strumenti.

petra Pietra. Petra ri Muòrica, petra viva, petra fotti, petra ri fotti o anche semplicemente Fotti Tipo di pietra particolarmente duro e dal suono quasi metallico. Cfr. francu. Sa vitti petri petri Si è trovato in grosse difficoltà. U ciumi tira petri C’è carestia, le cose vanno male, ci sono difficoltà.

petrafiènnula (Dal latino petra fìndula, da fìndere, lett. “pietra che si fende”)

  1. V. citràtaFàrisi petrafiènnula Irrigidirsi in un proponimento.
  2. Secondo S. Giarrizzo, Dizionario etimologico siciliano, “pianta selvatica simile alla carota”; secondo M. Pasqualino, Vocabolario siciliano etimologivo, prezzemolo; secondo Luigi Anguillara, Semplici…, 1561, quella che in Puglia è detta pietra fèndula, potrebbe essere Caucalide, cioè Caucalis platycarpos, che effettivamente somiglia alla pianta della carota.
Caucalis platycarpos, detta petrafiènnula.

pi Esprime meraviglia, o anche dispiacere, reali oppure ironici.

picca Poco, pochi. Picca ca i macci nun carricàru Scusami se non ti do di più, ma è quello che posso. Na picca ri suddati Un gran numero di soldati.

picchì Perché. Picchì rui fanu tri (Corruzione di Picchì rui nun fanu tri) Perché due fanno tre, perché è così. U iuòcu ro picchì picchì Il gioco del perché perché. Consisteva nell’avviare un dialogo in cui si ponevano domande che iniziavano con picchì picchì (la prima domanda poteva essere Aieri ci fu a festa, picchì picchi nun ci vinisti?) e chi rispondeva doveva fare attenzione a non pronunciare la parola perché, altrimenti pagava il pegno.

picciàca Portulaca oleracea.

Picciàca

picciàri Bucare.

piccirìddBambino. Piccolo.

picciuòttu Giovane. I picciuttieddi Oltre “I ragazzi” può anche significare “I folletti”, nel senso superstizioso di fantasmi.

piciolla Pene.

picurazza Da pecora, pigrizia.

piddizzùni

  1. Spregiativo di peddi, pelle. Ci trimàu u piddizzuni (Lett. gli ha tremato la pelle) Ha tremato per la paura.
  2. Pidocchio dei polli (Menopon gallinae).

piddoncia Pelle, membrana o buccia, rugosa, molle, eccedente.

pièchira, piècura Pecora. Carni ‘i piecura, carnazz’e piechira Carne di pecora, cioè inetto, pigrone, buono a nulla.

pièri V. peri.

pièssicu Pesca.

pièzzu

  1. Pezzo.
  2. Grossa pietra. Carriari piezzi Lavoro consistente nel trasportare a mano grosse pietre. Pizzuòlu Sedile in pietra.

pìgghia Introduce una fase del racconto, preparando l’ascoltatore a qualcosa di nuovo che sta per essere detto.

pigghiàri Prendere. Pigghiàri paci Far pace.

pignàta (Forse dal latino olla pineàta, cioè pentola munita di pigna; la pigna sarebbe l’impugnatura del coperchio, detta così per la sua forma. Un esempio di impugnatura, detta pignatta per la sua forma, si trova nelle ultime due foto a fondo pagina di questo sito) Pignatta, pentola.

pila Lavatoio in pietra o in legno.

pilaccu Osceno, sconcio, indecente, sporcaccione.

pilarìnu Pietra del muro a secco di dimensioni maggiori delle altre, con funzione di basamento.

pilàrisi Pelarsi, nel senso di piangere.

pilavièttili (Lett. Pelatesticoli) Rompiscatole.

piliddu

  1. Dim. di pilu.
  2. Al pl., cavolfiori.

pillicchiàri Leccare.

pilu Pelo. T’ha nnasciri u pilu na ciant’a manu Ti dovrà nascere il pelo sul palmo della mano, per indicare mai. Pèddiri pilu e puorcu Perdere tutto. Pilu, piliddu e mastru ciantaturi Detto di cosa riferita per filo e per segno, in ogni dettaglio.

pinna piuma, penna. Volg. pene.

pinnàra (Da pìnna) Volg. donna di facili costumi.

pinnenti Pendente, orecchino. A pinnenti (Prob. derivato da “per niente”) A basso prezzo.

pìnnila (Dal latino pilula, pallottolina, diminutivo di pila, palla, di etim. incerta) Pillola.

pinnìnu Pendio. Il termine fa parte del nome di diverse contrade del modicano e del circondario; un esempio è la contrada Pennino S. Silvestro, che si trova a metà strada tra le contrade Mauto Passo Gatta.

pinsamièntu Pensamento. Mi vinni a pinsamientu Mi è venuto da pensare, mi sono ricordato.

pinsàri

  1. Pensare. Rumani pensa Diu Domani si vedrà.
  2. Ricordarsi. Nun piensi nenti Sei smemorato, non ti ricordi di nulla.

pinsièri Pensiero. N’ha pinsieri! Non averne pensiero, non dartene pensiero, non ti preoccupare.

pipitiàri Parlare, fiatare, usato spec. in espressioni negative: Senza pipitiàri! Non parlare, non fiatare!

pipituni Upupa.

pipu Peperone. Pip’addienti Peperoncino.

piràniu Pero selvatico.

pirèttu (Citrus medica) Cedro.

piricùddPicciolo. Fig. piccola manopola.

piripìcchiu Sporgenza, estremità molto piccola, più o meno afferrabile con due dita.

pìritu Scoreggia.

pirrèra V. purrèra.

pisàri

  1. Pesare.
  2. Calpestare.

pisatùra

  1. Pesatura.
  2. Trebbiatura tramite calpestìo animale.

piscariàri Manipolare, mescolare. A pasta è senza piscariàta La pasta non è stata toccata da altri.

pisciàri Pisciare. Cu si cucca che picciriddi s’arrupigghia vagnatu Chi si mette con persone problematiche ne risentirà.

pisciàzza Urina.

pista e ’mmutta Mosto appena pestato, non ancora fermentato.

pitichèdda Buffetto. Era anche uno scherzo fatto di nascosto frustando con due dita il sedere di qualcuno.

pitìna Impetigine.

pittinìssa Pettine a denti stretti.

pittùsu Pertugio, buco.

pittusiàri Bucare.

pìu Tacchino. C’è siè chila u piu? Origini dell’espressione: 1) Si dice che un tizio stesse per rubare un tacchino e che all’improvviso sopraggiungere del proprietario, sorpreso col tacchino in mano, con spirito d’improvvisazione avesse esordito con questa frase, fingendo di aver preso in braccio l’animale solo per capirne il peso. 2) Per significare “Hai ottenuto quello che speravi di ottenere?”, considerando sei chili il peso ottimale di un tacchino: in più sarebbe stato troppo grasso, in meno poca carne.

pizzicàri

  1. Pizzicare.
  2. Staccare l’estremità dura della buccia delle fave.

pizzichèdda Estremità dura della buccia delle fave (il termine botanico sarebbe ilo), che veniva staccata via (pizzicàta) con i denti, per prepararle alla cottura. N’a manciàtu favi ch’e pizzichèddi! Detto a chi si dimostra schizzinoso.

pìzzicu Gioco con biglie o monete in cui ogni giocatore cerca di colpire con la propria la biglia o moneta altrui, spingendola con uno scatto del pollice da sotto l’indice.

pizziliàri Beccare.

pizzilùni Pizzico. Pizzicotto.

pizzìnu Bigliettino.

pizzu Becco, sporgenza, estremità. Ampìzzu (Lett. In pizzo) Sull’orlo, sull’estremità, in pericolo di cadere giù.

pizzùddu V. puzzùddu.

pizzuòlu V. piezzu.

pizzùtu Appuntito. Pizzùta Varietà di mandorle dalla forma appuntita.

po’ Porgimi, dammi qua

poterci (contro qcn) Riuscire a tener testa in una lotta. Tu ccu mmia nun ci puoi Tu non riusciresti a tener testa a me in una lotta.

potta Porta. Potta ciùsa, visita fatta.

pottacà (Porta qua)Dammi qua.

pranèta Destino.

prena Pregna, detto di animali.

prescia Fretta. A prescia ampara a cùrriri e u rispiettu ampàra a ciànciri, La fretta insegna a correre e il rispetto insegna a piangere.

priàrisi (Da fregiarsi) Essere orogoglioso di qualcuno o qualcosa.

prièiu (Da fregio; cfr. priàrisi) Orgoglio, compiacimento.

prìculu Pericolo. Senza prìculu e senza dannu! Ironico, antifrasi, Attento a non rischiare troppo!

priculùsu Pericoloso. Per estensione, irascibile, oppure incapace di evitare danni.

primmintìu V. prummintìu.

principiàri Iniziare, cominciare.

prìula Gufo. Persona lamentosa.

priuliari Gufare. Piangere, lamentarsi.

pròiri Porgere.

pronti Pronto. Pronti pronti Prontamente, provvisoriamente. All’impronti Improvvisamente.

propria

  1. Proprio, assolutamente.
  2. Per niente, nient’affatto, neanche uno. Nun ci nn’è propria Non ce ne sono affatto.

prubbalìrisi Avvalersi, trarre vantaggio, trarre utilità.

prubbenna Provviste.

prùcciu Pidocchio.

prucciùsu Avaro.

pruffirènza Parere, permesso, richiesti a chi ha diritto di precedenza, autorità e simili. Passàri a pruffirenza Chiedere il parere, il permesso.

pruffùma Suffumigi.

prummintìu Primaticcio.

pruulàta, pruvulàta Pergolato.

pruvulàzzu Polvere.

  1. Esclamazione. Pronunciato con p dura e vocale breve, suono percussivo, equivale a “Esagerato!”.
  2. (Seguito da epiteto di dispregio) Poh. Pù schifìu Che schifo, oppure, che stupidaggine di poco conto.
  3. Con p soffiata, che si avvicina ad una f, e vocale più prolungata, equivale a “Eccome!” “Hai voglia!”.

puddittru Puledro. Spregiativo: Stupido, ingenuo.

pulèra (Da pilière) Pilastri, colonne. A Modica ci sono due zone dette Sutt’e pulèra Sutte ponti re pulèra, una a Modica Alta, in piazza San Giovanni, e una a Modica Bassa, in piazza Principe di Napolii. La c.da Treppiedi, alla Sorda, oggi divisa nei quartieri Treppiedi Nord e Sud, prende il nome dalla chiesa, non più esistente, di Santa Maria di Tre Pileri.

Sutt’e pulèra a Modica Alta – Clicca sull’immagine per aprirla su Street View

 

Sutt’e pulèra a Modica Bassa – Clicca sull’immagine per aprirla su Street View

pulichèdda Mucchio, vincita.

pumpiàri Nebulizzare le coltivazioni con prodotti chimici attraverso una pompa.

punènti Vento di ponente. Ro punenti, acqua nenti (Lett. Dal ponente niente acqua) Per indicare che da questa direzione proviene vento, ma senza piogge.

puntàra Sperone di roccia.

puntàri Puntare, scommettere. Ci puoi puntari Ci puoi scommettere.

punzieddPennello.

puòrcu Porco, maiale. Cu arròbba ’n puorcu è suòu Fortunato chi riesce a portare a termine un colpo, oppure si dice per indicare una situazione di anarchia.

puòrrPorro. A Modica detti anche pisci ra Ciumàra (Pesci della Fiumara).

pupìta Pipita.

puri Pure. E cu puri, e cun puri Eppure.

purrazzi Asfodelo.

purrèra (Forse dal francese pierrière perrière) Sabbia per malta. La variante pirrèra indica invece nel siciliano la cava di pietra, da cui si ricava la modicana purrèraPirriatùri erano detti gli operai della cava.

purriettu Verruca. Secondo un’antica superstizione non si devono contare le stelle, altrimenti spunterà sulla pelle qualche purriettu.

pustèdda Segno che rimaneva sulla pelle dalla vaccinazione antivaiolosa.

pustiari (prob. da appostarsi) Seguire di nascosto i movimenti di qualcuno o qualche animale.

pustièri Postino

putìa Bottega, taverna.

putiàru Bottegaio.

putra Puledra.

puttàli Tendina da vetrata, finestra.

putticatu (purticatu) Cortile (con o senza porte o portoni).

puttrisìnu Prezzemolo.

puttùsu, puttusiàri V. pittùsu, pittusiàri.

puzzùddu

  1. Pezzettino.
  2. Pezzo di carne bollita. Iemu a puzzuddi, a manciari puzzùddi Andiamo dove si mangia carne bollita in pezzi. Nelle taverne, o suttasulàra, si mangiava a favùzza ri Muòrica co’ pizzùddu.

puzzùni Nell’espr. A puzzùni, a testa a puzzùni A testa bassa, a testa in giù.


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