Indice delle lezioni

 

Contaminazione può significare arricchimento

La distinzione utilizzata nei precedenti articoli tra bene e male, equiparata a spiritualità umana e spiritualità universale, soggetto e oggetti, dubbio e metafisica, fornisce la base di comprensione per apprezzare ciò che possiamo chiamare contaminazione.

Una contrapposizione troppo rigida tra bene e male comporta una conflittualità insanabile (possiamo pensare come esempio a Gesù, nei confronti del quale il mondo trovò inevitabile doverlo uccidere), ma anche una distanza dall’esperienza umana. L’esperienza umana non contiene distinzioni perfette, ma tutto è più o meno imperfetto, più o meno sfumato, tutto è contaminazione. Dunque, sia per maggiore fedeltà alla nostra esperienza, sia per necessità di convivere con un mondo con cui non possiamo fare a meno di relazionarci, converrà tener presente che, più che parlare di bene e male, sarà meglio investigare sulle contaminazioni create da questa dialettica. Non si tratta ora di intorbidire inutilmente le acque, confondere il senso delle parole e vanificare ogni possibilità d’intendimento. Una pratica seria della contaminazione suppone un continuo lavoro di consapevolezza sui contenuti, i modi, le vie, le implicazioni, proprio come il contaminare praticato negli stili musicali e in ogni altra arte. Dunque, una pratica seria di spiritualità delle contaminazioni implicherà una lavoro di ricerca sui modi in cui ciò che percepiamo come bene possa o debba entrare in compromessi con ciò che invece sentiamo come male. Un’idea di questo genere è contenuta nella parabola della zizzania e nella condanna del fariseismo da parte di Gesù: per lo meno in questo mondo, il bene, la purezza, non possono essere separati, distinti dal male in maniera netta, anzi, non esistono proprio come tali; come abbiamo detto, ciò va praticato non per pescare disonestamente nel torbido, ma perché aderire alla nostra esperienza umana sembra implicare questo, cioè la consapevolezza di avere a che fare necessariamente, inevitabilmente con complessità e contaminazioni.

Tutto questo non è semplicemente un masochismo, tanto per complicarsi la vita, ma è creare: da quando il mondo esiste, il creare avviene in modi che poi non sono altro che un mescolare e rimescolare le carte in continuazione, in misure e modalità sempre diverse. A livello di percezione personale questo può significare che, tutte le volte che penseremo al bene, per esempio a noi stessi, dovremo tener presente che non è tutto oro quel che luccica e, tutte le volte che penseremo al male, dovremo ricordarci che non solo non è tutto o del tutto male, ma che è anche necessario e inevitabile entrare in compromesso con esso, inquinarsi, poiché solo da quest’inquinamento può nascere vita, creatività, fedeltà all’esperienza umana, esperienza spirituale meritevole di attenzione.

Riassunto del video

Considerare i problemi dal punto di vista del contaminare e preservare può aiutare a risolverli e ad accorgersi di contaminazioni e preservazioni che sono più interessanti di quanto pensassimo.